Gioco, la sfida dell’industria per contrastare il mercato illegale
L’industria del gioco regolamentato ha un ruolo di rilievo sia dal punto di vista economico che per le implicazioni sociali e regolatorie
Dal gioco legale arriva un gettito fiscale di 12 miliardi di euro l’anno. La spesa netta nel 2024 è stata di 21 miliardi. Ma quella che è «la madre di tutte le battaglie» è al gioco illegale, online soprattutto, che vale tra i 20 e i 25 miliardi, pari a 2 miliardi l’anno di mancate entrate erariali. Secondo una ricerca Agic Confindustria (Associazione gioco e intrattenimento in concessione) – Luiss Business School, il 14% dei giocatori accede inconsapevolmente ai canali illegali: non distingue tra operatori legali e illegali. «Il contrasto al gioco illegale richiede un approccio organico e una forte collaborazione tra tutti gli attori», dice Giuliani Guinci di Eurobet Italia che chiede per le aziende del settore «la possibilità di comunicare con trasparenza e responsabilità». Per Mario Lollobrigida, direttore giochi dell’Agenzia delle Dogane, c’è «la bassa o quasi nulla percezione degli aspetti lesivi di questo fenomeno: ci sono club sportivi che accettano come sponsor operatori di gioco illegali in Italia».
L’industria del gioco regolamentato ha un ruolo di rilievo sia dal punto di vista economico che per le implicazioni sociali e regolatorie
Si è tenuto ieri mattina, presso l’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio, l’incontro “Mercato legale e gioco pubblico: il ruolo dell’industria”
Un’industria che nel 2024 fornirà un gettito erariale superiore agli 11,3 miliardi di euro, a fronte di una spesa netta dei giocatori di 21 miliardi, il 13,7% della raccolta (gli importi giocati), che è stata pari a 154,5 miliardi di euro.