In Italia, il gioco d’azzardo ha iniziato a svilupparsi a partire dalla metà del XVI secolo. Inizialmente praticato prevalentemente nei circoli nobiliari e intellettuali, si è poi diffuso anche tra la borghesia e le classi meno abbienti. L’evoluzione del gioco ha seguito quella della regolamentazione, e oggi la normativa nazionale sul gioco pubblico è caratterizzata da una complessa rete di leggi, che include disposizioni statali, regionali e regolamenti comunali.
Il primo gioco a essere riconosciuto ufficialmente a livello nazionale in Italia fu il Lotto, nel 1863. Tuttavia, il Lotto era già ampiamente praticato in tutto il paese, e l’intervento statale, avvenuto subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia, si limitò principalmente a regolarizzarlo da un punto di vista legale a livello nazionale.
Tra il 1897 e il 1992, Francesco Crispi affidò al Ministero dell’Interno la supervisione e regolamentazione del gioco legale, così come il compito di sanzionare il gioco illegale, al fine di tutelare i cittadini.
Nonostante il Governo avesse già assunto il monopolio del Lotto subito dopo l’unità d’Italia, si dovette attendere quasi settant’anni per assistere, nel 1932, alla nascita della prima lotteria nazionale associata a una gara automobilistica: la “Lotteria di Tripoli“.
Un significativo ampliamento dell’offerta di giochi avvenne verso la metà del XX secolo, con l’introduzione di giochi legati a eventi sportivi, soprattutto nel calcio e nell’ippica. Nacquero così il Totocalcio nel 1946, il Totip nel 1948, e la Tris nel 1958, insieme alle lotterie nazionali e ad altre iniziative popolari. Nello stesso periodo, furono aperti i primi casinò legali, come quelli di Sanremo, Venezia, Saint-Vincent e Campione d’Italia.
Con il Decreto Legislativo 14 aprile 1948, n. 496, lo Stato ottenne il controllo totale sul gioco pubblico. Al Ministero delle Finanze venne affidata l’organizzazione e la gestione di queste attività ludiche, che potevano essere esercitate direttamente dallo Stato o date in concessione a soggetti giuridici o privati, previa adeguata garanzia di idoneità.
Dal 1992 al 2002, si assiste a una deregolamentazione del gioco d’azzardo, avviata nel 1992, che vede il gioco pubblico trasformarsi in una leva fiscale per fronteggiare la crisi economica e ridurre il debito pubblico. Durante questo periodo, avviene una sostanziale riorganizzazione delle modalità di autorizzazione, concessione e gestione dei giochi, con l’esternalizzazione dei punti raccolta nel 1992.
Nel 1994 viene introdotto il “Gratta e Vinci“, la prima lotteria istantanea che consente ai giocatori di conoscere immediatamente l’esito del gioco. Dal 1997, lo Stato amplia costantemente l’offerta di giochi, aumentando il numero delle estrazioni del Lotto, che passano da una a due volte a settimana, e il 3 dicembre dello stesso anno nasce il “SuperEnalotto“.
Nel settore delle scommesse sportive, nel 1994 viene introdotto il Totogol, seguito dal Totosei, che però rimarrà attivo solo dal 1998 al 2003. Tuttavia, l’innovazione più significativa avviene nel 1998 con l’introduzione delle scommesse sportive a quota fissa, che permettono di scommettere su più eventi sportivi non collegati tra loro.
Dal 2003 al 2010, lo Stato italiano intraprende un percorso per rendere il gioco d’azzardo un settore economico indipendente. Questo obiettivo richiede una riorganizzazione del settore, che inizia con la Legge 18 ottobre 2001, n. 383. Questa legge riunisce le funzioni di organizzazione e gestione di giochi, scommesse e concorsi a premio sotto un’unica struttura unitaria.
Nel 2002, con il Decreto Legislativo 8 luglio 2002, n. 138, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS, oggi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – ADM) assume la responsabilità dell’organizzazione, gestione e controllo dei giochi, delle scommesse e dei concorsi pronostici. L’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) viene incaricata di regolamentare i mezzi di pagamento per il gioco a distanza e le lotterie, sia differite che istantanee, anche a distanza.
Sempre nel 2002, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 31 maggio sancisce un cambiamento importante: vengono accettate le scommesse effettuate per via telematica sugli eventi sportivi, aprendo così la strada a due modalità di gioco: il gioco tradizionale e il gioco a distanza, comunemente chiamato gioco online.
Dal 1° maggio 2004, con il Decreto Direttoriale del 4 dicembre 2003 e l’art. 110, comma 6, lettera a) del T.U.L.P.S., i videopoker vengono sostituiti con nuove slot machine (AWP o New Slot) per contrastare il gioco illegale e le infiltrazioni criminali. Queste nuove slot funzionano solo se collegate alla rete telematica dei monopoli, garantendo così maggiore controllo.
Nel 2006, il Decreto Legislativo 4 luglio 2006, n. 223, noto come decreto Bersani, consente agli operatori esteri di accedere al mercato italiano del gioco d’azzardo, liberalizzando il mercato dei giochi online, pur mantenendo la necessità di una licenza rilasciata dall’ADM per il controllo degli operatori. Questo provvedimento è finalizzato a contrastare il gioco irregolare, l’evasione e l’elusione fiscale, oltre a tutelare i giocatori.
L’articolo 38 del decreto stabilisce che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli abbia il compito di riorganizzare il settore, accogliendo anche operatori di altri Stati. Viene così avviata una liberalizzazione generale del mercato, regolamentando diversi segmenti dell’offerta di gioco.
In particolare, la legislazione del 2006 definisce le caratteristiche dei punti di vendita dedicati alla commercializzazione di prodotti di gioco pubblici, come agenzie di scommesse, sale da gioco pubbliche e sale Bingo, regolamentate dal decreto del Ministro delle Finanze del 31 gennaio 2000, n. 29.
Il 2011 è un anno particolarmente significativo per il gioco d’azzardo in Italia, segnato da diversi interventi normativi rilevanti. Il decreto direttoriale dell’11 aprile 2011, n. 666 introduce il poker cash e i giochi da casinò, mentre il Decreto di Ferragosto, ovvero il Decreto Legislativo del 13 agosto 2011, n. 138, liberalizza il gioco online.
In parallelo, con la Legge 14 settembre 2011, n. 148, l’ADM ottiene maggiore autonomia, potendo così introdurre nuovi giochi, indire lotterie (anche a estrazione istantanea), modificare le modalità di gioco del Lotto e di altri giochi numerici, variare la percentuale destinata al montepremi e alle vincite in denaro, oltre che adeguare la misura del prelievo erariale unico e i compensi per le attività di gestione e i punti vendita.
Nel medesimo anno, la Legge 15 luglio 2011, n. 111 rafforza il divieto di partecipazione ai giochi pubblici con vincite in denaro per i minori, introducendo misure di prevenzione contro i fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo. Viene avviata una procedura di analisi e monitoraggio dei comportamenti di gioco, mirata a introdurre interventi di prevenzione della ludopatia.
Il primo gioco a essere riconosciuto ufficialmente a livello nazionale in Italia fu il Lotto, nel 1863. Tuttavia, il Lotto era già ampiamente praticato in tutto il paese, e l’intervento statale, avvenuto subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia, si limitò principalmente a regolarizzarlo da un punto di vista legale a livello nazionale.
Tra il 1897 e il 1992, Francesco Crispi affidò al Ministero dell’Interno la supervisione e regolamentazione del gioco legale, così come il compito di sanzionare il gioco illegale, al fine di tutelare i cittadini.
Nonostante il Governo avesse già assunto il monopolio del Lotto subito dopo l’unità d’Italia, si dovette attendere quasi settant’anni per assistere, nel 1932, alla nascita della prima lotteria nazionale associata a una gara automobilistica: la “Lotteria di Tripoli“.
Un significativo ampliamento dell’offerta di giochi avvenne verso la metà del XX secolo, con l’introduzione di giochi legati a eventi sportivi, soprattutto nel calcio e nell’ippica. Nacquero così il Totocalcio nel 1946, il Totip nel 1948, e la Tris nel 1958, insieme alle lotterie nazionali e ad altre iniziative popolari. Nello stesso periodo, furono aperti i primi casinò legali, come quelli di Sanremo, Venezia, Saint-Vincent e Campione d’Italia.
Con il Decreto Legislativo 14 aprile 1948, n. 496, lo Stato ottenne il controllo totale sul gioco pubblico. Al Ministero delle Finanze venne affidata l’organizzazione e la gestione di queste attività ludiche, che potevano essere esercitate direttamente dallo Stato o date in concessione a soggetti giuridici o privati, previa adeguata garanzia di idoneità.
Dal 1992 al 2002, si assiste a una deregolamentazione del gioco d’azzardo, avviata nel 1992, che vede il gioco pubblico trasformarsi in una leva fiscale per fronteggiare la crisi economica e ridurre il debito pubblico. Durante questo periodo, avviene una sostanziale riorganizzazione delle modalità di autorizzazione, concessione e gestione dei giochi, con l’esternalizzazione dei punti raccolta nel 1992.
Nel 1994 viene introdotto il “Gratta e Vinci“, la prima lotteria istantanea che consente ai giocatori di conoscere immediatamente l’esito del gioco. Dal 1997, lo Stato amplia costantemente l’offerta di giochi, aumentando il numero delle estrazioni del Lotto, che passano da una a due volte a settimana, e il 3 dicembre dello stesso anno nasce il “SuperEnalotto“.
Nel settore delle scommesse sportive, nel 1994 viene introdotto il Totogol, seguito dal Totosei, che però rimarrà attivo solo dal 1998 al 2003. Tuttavia, l’innovazione più significativa avviene nel 1998 con l’introduzione delle scommesse sportive a quota fissa, che permettono di scommettere su più eventi sportivi non collegati tra loro.
Dal 2003 al 2010, lo Stato italiano intraprende un percorso per rendere il gioco d’azzardo un settore economico indipendente. Questo obiettivo richiede una riorganizzazione del settore, che inizia con la Legge 18 ottobre 2001, n. 383. Questa legge riunisce le funzioni di organizzazione e gestione di giochi, scommesse e concorsi a premio sotto un’unica struttura unitaria.
Nel 2002, con il Decreto Legislativo 8 luglio 2002, n. 138, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS, oggi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – ADM) assume la responsabilità dell’organizzazione, gestione e controllo dei giochi, delle scommesse e dei concorsi pronostici. L’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) viene incaricata di regolamentare i mezzi di pagamento per il gioco a distanza e le lotterie, sia differite che istantanee, anche a distanza.
Sempre nel 2002, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 31 maggio sancisce un cambiamento importante: vengono accettate le scommesse effettuate per via telematica sugli eventi sportivi, aprendo così la strada a due modalità di gioco: il gioco tradizionale e il gioco a distanza, comunemente chiamato gioco online.
Dal 1° maggio 2004, con il Decreto Direttoriale del 4 dicembre 2003 e l’art. 110, comma 6, lettera a) del T.U.L.P.S., i videopoker vengono sostituiti con nuove slot machine (AWP o New Slot) per contrastare il gioco illegale e le infiltrazioni criminali. Queste nuove slot funzionano solo se collegate alla rete telematica dei monopoli, garantendo così maggiore controllo.
Nel 2006, il Decreto Legislativo 4 luglio 2006, n. 223, noto come decreto Bersani, consente agli operatori esteri di accedere al mercato italiano del gioco d’azzardo, liberalizzando il mercato dei giochi online, pur mantenendo la necessità di una licenza rilasciata dall’ADM per il controllo degli operatori. Questo provvedimento è finalizzato a contrastare il gioco irregolare, l’evasione e l’elusione fiscale, oltre a tutelare i giocatori.
L’articolo 38 del decreto stabilisce che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli abbia il compito di riorganizzare il settore, accogliendo anche operatori di altri Stati. Viene così avviata una liberalizzazione generale del mercato, regolamentando diversi segmenti dell’offerta di gioco.
In particolare, la legislazione del 2006 definisce le caratteristiche dei punti di vendita dedicati alla commercializzazione di prodotti di gioco pubblici, come agenzie di scommesse, sale da gioco pubbliche e sale Bingo, regolamentate dal decreto del Ministro delle Finanze del 31 gennaio 2000, n. 29.
Il 2011 è un anno particolarmente significativo per il gioco d’azzardo in Italia, segnato da diversi interventi normativi rilevanti. Il decreto direttoriale dell’11 aprile 2011, n. 666 introduce il poker cash e i giochi da casinò, mentre il Decreto di Ferragosto, ovvero il Decreto Legislativo del 13 agosto 2011, n. 138, liberalizza il gioco online.
In parallelo, con la Legge 14 settembre 2011, n. 148, l’ADM ottiene maggiore autonomia, potendo così introdurre nuovi giochi, indire lotterie (anche a estrazione istantanea), modificare le modalità di gioco del Lotto e di altri giochi numerici, variare la percentuale destinata al montepremi e alle vincite in denaro, oltre che adeguare la misura del prelievo erariale unico e i compensi per le attività di gestione e i punti vendita.
Nel medesimo anno, la Legge 15 luglio 2011, n. 111 rafforza il divieto di partecipazione ai giochi pubblici con vincite in denaro per i minori, introducendo misure di prevenzione contro i fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo. Viene avviata una procedura di analisi e monitoraggio dei comportamenti di gioco, mirata a introdurre interventi di prevenzione della ludopatia.
Il settore del gioco online è relativamente nuovo, nato nei primi anni ’90 con la diffusione di internet e l’avvento dell’era digitale. Tuttavia, lo sviluppo del gioco online è stato più lento, principalmente a causa di questioni normative.
Due fattori chiave hanno influenzato la nascita e lo sviluppo di questo settore: la prima è la regolamentazione perché all’inizio dell’era di internet, non esisteva una regolamentazione specifica per il gioco online a livello globale. Il secondo fattore è l’innovazione.
Nel 1995 nasce “Microgaming”, il primo software per il gioco online, basato sulla tecnologia del Generatore di Numeri Casuali (Random Number Generator), essenziale per garantire l’imparzialità dei giochi.
Successivamente nasce “Cryptologic Inc.”, una società che ha introdotto soluzioni innovative per i sistemi di pagamento digitali. Questo ha permesso di creare una base solida per il settore del gioco online, poiché la fiducia dei consumatori nella sicurezza delle transazioni su Internet è stata cruciale per il successo dell’e-commerce e del gioco digitale.
Questi fattori hanno portato a una rapida crescita del settore del gioco online. Alla fine del 1996, c’erano solo quindici siti che accettavano scommesse online con denaro reale, ma entro il 1997 il numero degli operatori era già salito a 200, superando i 650 nel 1999 e arrivando a 1.800 nel 2002.
Nel 2008, si stimavano 2.069 siti attivi, concentrati nelle mani di 436 aziende controllanti. Negli anni più recenti, il numero di nuovi giochi ha registrato un tasso di crescita più lento a causa della fase di consolidamento del settore, con 2.316 siti attivi nel 2010.
Un’importante pietra miliare si è avuta nel 2006, quando l’Italia è diventata uno dei primi paesi al mondo a legalizzare il gioco online, aprendo la strada a una regolamentazione più solida e a un mercato in espansione.
Il settore del gioco online è relativamente nuovo, nato nei primi anni ’90 con la diffusione di internet e l’avvento dell’era digitale. Tuttavia, lo sviluppo del gioco online è stato più lento, principalmente a causa di questioni normative.
Due fattori chiave hanno influenzato la nascita e lo sviluppo di questo settore: la prima è la regolamentazione perché all’inizio dell’era di internet, non esisteva una regolamentazione specifica per il gioco online a livello globale. Il secondo fattore è l’innovazione.
Nel 1995 nasce “Microgaming”, il primo software per il gioco online, basato sulla tecnologia del Generatore di Numeri Casuali (Random Number Generator), essenziale per garantire l’imparzialità dei giochi.
Successivamente nasce “Cryptologic Inc.”, una società che ha introdotto soluzioni innovative per i sistemi di pagamento digitali. Questo ha permesso di creare una base solida per il settore del gioco online, poiché la fiducia dei consumatori nella sicurezza delle transazioni su Internet è stata cruciale per il successo dell’e-commerce e del gioco digitale.
Questi fattori hanno portato a una rapida crescita del settore del gioco online. Alla fine del 1996, c’erano solo quindici siti che accettavano scommesse online con denaro reale, ma entro il 1997 il numero degli operatori era già salito a 200, superando i 650 nel 1999 e arrivando a 1.800 nel 2002.
Nel 2008, si stimavano 2.069 siti attivi, concentrati nelle mani di 436 aziende controllanti. Negli anni più recenti, il numero di nuovi giochi ha registrato un tasso di crescita più lento a causa della fase di consolidamento del settore, con 2.316 siti attivi nel 2010.
Un’importante pietra miliare si è avuta nel 2006, quando l’Italia è diventata uno dei primi paesi al mondo a legalizzare il gioco online, aprendo la strada a una regolamentazione più solida e a un mercato in espansione.